THE
IMPOSSIBLE
PILL

perché la pillola abortiva non sia
più impossibile da raggiungere

la campagna

Con il rapporto “Aborto farmacologico in Italia: tra ritardi, opposizioni e linee guida internazionali”, abbiamo catturato luci ed ombre della situazione nel nostro Paese attraverso dati, interviste e testimonianze. La campagna “The Impossible Pill”, con il linguaggio ironico di Laura Formenti, che ha attraversato l’Italia dalla Sicilia fino alla cima del Monte Bianco, denuncia le difficoltà di accesso all’aborto farmacologico, un diritto umano ancora troppo spesso ignorato.  

Riproduci video

le tappe

UN VIAGGIO CHE
ATTRAVERSA L'ITALIA

Insieme a Laura Formenti siamo partite da Palermo e abbiamo attraversato l’Italia. Siamo arrivate sulla cima del Monte Bianco per dimostrare e denunciare quanto l’Italia sia colpevolmente distante dalle direttive dell’OMS.

Tappa dopo tappa, incontro dopo incontro, emergono le difficoltà a contattare i consultori e a reperire informazioni sull’aborto farmacologico e sull’iter per accedervi, il problema della controinformazione scientifica, il nodo dell’obiezione di coscienza e dei tempi troppo lunghi per ottenere un appuntamento che mal si adattano alle 9 (in alcune regioni ancora 7) settimane permesse dalla legge, fino allo stigma sociale sull’interruzione di gravidanza e alla solitudine in cui spesso si ritrovano le donne che decidono di abortire.

Il viaggio, i numeri e le testimonianze raccolte fotografano un’Italia che procede in ordine sparso rispetto all’aborto farmacologico, con alcune buone prassi, molte differenze territoriali e diverse scelte locali che sembrano dettate più da motivazioni politiche o ideologiche che da evidenze scientifiche.

TESTIMONIAL

LAURA
FORMENTI

“Abbiamo per te una missione impossibile: trovare la pillola RU486”. Inizia così, con una richiesta alla 007, il viaggio della comica Laura Formenti. Si inizia a Palermo con l’associazione Maghweb, poi ad Ancona con il movimento femminista Non Una di Meno, quindi a Bologna con le attiviste di Mujeres Libres, e a Torino con Tullia Todros, l’ex Primaria del reparto di ginecologia e ostetricia dell’ospedale Sant’Anna. E si aggiunge qualche “extra”, come l’intervista social alla psicologa e attivista Federica di Martino che nel 2019 ha lanciato il gruppo “IVG, ho abortito e sto benissimo!” per diffondere una comunicazione corretta, superare “la retorica dell’interruzione volontaria di gravidanza come esperienza esclusivamente drammatica” e uscire dallo stigma della vergogna.

l’aborto farmacologico

QUALCHE
DATO

L’Italia è ancora molto in ritardo: la pillola abortiva è arrivata solo nel 2009 e negli anni sempre più persone l’hanno preferita al metodo chirurgico, passando dallo 0,7% nel 2010, al 20,8% nel 2018, fino al 31,9% nel 2020, con le percentuali più elevate registrate in Liguria (54,8%), Basilicata (52,5%) e Piemonte (51,6%). Numeri però ben lontani dagli altri Paesi europei: in Francia (dove la RU486 è stata introdotta già nel 1988) e in Inghilterra (nel 1990) gli aborti farmacologici sono oltre il 70% del totale (la percentuale supera il 90% nel Nord Europa), con la possibilità di somministrazione fino alla nona settimana di gravidanza e in regime di day hospital – possibilità che in Italia è stata introdotta solo nel 2020 con l’aggiornamento, da parte del Ministero della Salute, delle “Linee di indirizzo sulla interruzione volontaria di gravidanza”.

IL RAPPORTO

SCARICA
IL REPORT

Il rapporto “Aborto farmacologico in Italia: tra ritardi, opposizioni e linee guida internazionali”, evidenzia le ancora forti disuguaglianze nell’accesso alle cure abortive attraverso dati, interviste e testimonianze di personale sanitario, attiviste e pazienti raccolte in tutta Italia.

MDM

CHI SIAMO

Medici del Mondo (MdM) è una rete internazionale impegnata a garantire l’accesso alla salute alle persone più vulnerabili, denunciare le ingiustizie di cui sono vittime e promuovere il cambiamento sociale. Oggi promuove circa 400 progetti in oltre 70 Paesi del mondo, così come attività di advocacy sia a livello europeo che internazionale. Nel 2020 nasce MdM Italia che, tra le varie aree di intervento, si occupa di salute sessuale e riproduttiva e ribadisce con forza che l’aborto è un diritto umano e un pilastro fondamentale dell’uguaglianza di genere. MdM ritiene che l’aborto libero e sicuro sia un’emergenza di salute pubblica, considerando che ogni anno 39.000 donne muoiono a causa di interruzioni di gravidanza realizzate in condizioni non sicure. Per questo MdM si impegna a fare pressione presso le istituzioni per ottenere una completa depenalizzazione dell’aborto.

© Medici del Mondo Italia – Via dei Prati Fiscali, 215 – 00141 Roma